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Link Building, SEO

Analisi Backlinks – La guida definitiva

Analisi backlinks

Analisi backlinks

Quando si vuole fare una campagna di link building, bisogna fare un analisi approfondita per non rischiare di avere delle penalizzazione da parte di Google.

Il numero di backlink che può ottenere un sito web dipende molto dal tipo di settore, quindi non c’è una regola generale che vale sempre.

 Equilibrio dei backlinks

Ecco alcuni consigli da leggere prima di fare una campagna di link building.

  1. Il backlink non deve sembrare manipolato.
  2. Se lavori in un settore molto piccolo è ovvio che non puoi ricevere tantissimi backlink, quindi attenzione a non averne troppi.
  3. I branded link devono essere nettamente superiori rispetto a quelli con anchor contenente una keyword.
  4. La percentuale corretta per ogni anchor text forzato dev’essere del 1-2%.
  5. I link devono arrivare da siti internet con un IP diverso dal nostro.
  6. I link sitewide devono essere molto bassi.
  7. I backlink devono arrivare da pagine a tema.

Questi 7 punti sono molto importanti in quanto rendono il profilo dei backlink il più naturale possibile, in questo modo riusciamo ad avere un buon equilibrio tra link con anchor text branded e forzati.

Per farti capire bene il concetto voglio farti il seguente esempio:

Se ho un sito con il 20% di backlinks con anchor text il nome del mio sito, e un 30% con anchor text una keyword allora stai rischiando di essere penalizzato.

Con quel anchor text, che ha il 30% totali di backlinks, molto probabilmente non verrà mostrato nelle prime pagine delle ricerche Google, questo perchè vengono considerati come backlinks forzati.

 Importanza dei branded link

Un branded link ha un valore completamente diverso rispetto agli altri tipi.

Lo scopo di un branded link è quello di citarci come una fonte autorevole su un determinato argomento.

Grazie a questi tipi di link Google riesce a capire qual’è il sito più autorevole su un certo argomento.

Se non riceviamo branded link faremo molta fatica a farci notare da Google. Se non riceviamo questi tipi di link risulterà molto sospetto aver ottenuto link con anchor text specifico.

Per farla breve se non ricevi branded link non puoi iniziare una campagna di link building.

Equilibrio dei anchor text

Nel punto precedente abbiamo visto l’importanza dei branded link, che devono avere almeno una percentuale di circa il 30-40%.

Per il restante 60% possiamo usarlo per i vari anchor text per cui ci vogliamo posizionare. Una cosa da non fare è quella di fare una campagna di solo 5-6 anchor text con una percentuale di circa il 10% ciascuna,

Dobbiamo ricevere tanti tipi di anchor text, arrivando a circa al 1-2% per ognuna di loro.

Se vogliamo posizionare una determinata pagina possiamo usare varie anchor text, simili tra di loro, per evitare di essere penalizzati. In questo modo riusciremo a posizionare quella pagina per varie parole chiave.

Ad esempio:

Hotel a roma

Hotel economici a roma

Hotel a roma centro

 Analisi del refering domain e referring page

L’uso del branded link e di molti anchor text sono un buon mix per migliorare il nostro posizionamento in Google.

Questo però non basta a Google per essere sicuro che quei link non sono manipolati.

Il primo controllo che fa Google è quello del refering domain.

Consiste nel sapere quanti link arrivano da un determinato dominio. Se il tuo sito riceve tutti i backlink da un solo sito allora avrà un peso molto inferiore rispetto a ricevere i link da diversi siti internet.

Da ogni dominio possiamo ricevere i link da diverse pagine, con lo stesso anchor text o con anchor diverse.

L’insieme di tutti i siti, le pagine web, che ci linkano prende il nome di referring pages.

Il numero di reffering page non deve essere troppo elevato, solitamente una web ci può linkare in tre o quattro pagine, un numero superiore potrebbe far sospettare Google.

 Controllo dei referring IP

Più referring domain equivalgono a più persone che ci consigliano.

Ma spesso accade che tutti quei siti sono di proprietà della stessa persona. Accade molto spesso che vengono creati i PBN (Private Blog Network) per poter consigliare a Google il nostri siti principale.

Questa pratica era molto diffusa perchè funzionava, ora Google riesce a individuare i PBN e a penalizzare i siti che usano questa tecnica.

Per identificare una PBN ci sono vari metodi, quello più semplice è quello di analizzare gli indirizzi IP dei server che ospitano i siti internet. Se tutti i backlink arrivano da siti con lo stesso IP allora stai sicuro che verranno penalizzati.

Per evitare di essere penalizzati non usare questa tecnica e analizza i backlink ricevuti.

 Monitoraggio delle menzioni

Se hai un brand devi assolutamente sapere quante volte sei stato menzionato nel web.

Per fare questa cosa basta usare Google Alerts.

Inserendo la nostra email verremo avvisati quando qualcuno ci cita, il nome del brand va scritto nel campo dove ho scritto “nome brand”(vedi immagine sotto).

Google Alerts

Google Alerts

Se nome del tuo brand è composto da due o più parola parole, quindi con uno spazio tra le parole, allora devi inserire il nome tra le virgolette.

Esempio: “nome brand”.

Nel campo Quantità scegli “Tutti i risultati” cosi da essere sempre avvisato quando qualcuno ci cita.

Quando riceverai le email con la lista, devi analizzarle tutte e verificare che siano citazioni al nostro sito.

Per sapere il trend che sta avendo il tuo brand puoi usare Google Trends.

Quando il trend di ricerca delle branded keyword sta crescendo allora possiamo incrementare il numero di link manipolativi.

Se invece il trend è in calo non bisogna fare link building, ma si deve lavorare per far aumentare le citazione del nostro brend

  Analisi Backlinks Competitors

Prima di fare una campagna di backlinks bisogna fare un’analisi dei backlinks dei nostri competitor.

Quello che dobbiamo scoprire e quanti link in entrata hanno i nostri competitors più temibili, cosi da renderci conto cosa dovremo fare per superarli nelle ricerche di Google.

Grazie a questa prima analisi sapremo quale limite non superare, cosi da non esagerare e perdere del tempo non necessario.

Una cosa da scoprire in questa analisi è la qualità dei backlink dei competitors. Se i link arrivano da siti autorevoli il nostro lavoro sarà più difficile, se invece arrivano da siti poco autorevoli allora il nostro lavoro sarà molto più semplice.

Se hai un budget molto ridotto e hai dei competitors molto forti allora stai tranquillo che non riuscirai mai a batterli, valuta se vale la pena iniziare una campagna di link building.

Per scoprire i backlinks dei nostri competitor bisognare usare dei tools, in fondo all’articolo ho inserito una lista di questi tools. (vedi tools per analisi backlinks)

Quando fai un analisi, il mio consiglio è quello di creare un file excel e per ogni sito indicare il numero di backlink ricevuti e la loro qualità.

Il numero di link in entrata non è tutto, è meglio avere pochi link ma di qualità. Quindi non scoraggiarti se vedi un sito con tantissimi link, non vuol dire niente.

I link ricevuti da siti molto autorevoli avranno un valore superiore rispetto a tanti di bassa qualità.

Dopo questa analisi dobbiamo capire le seguenti cose:

  1. Quanti sono i nostri competitors.
  2. Sapere l’equilibrio tra i nostri branded link e quelli manipolati.
  3. Scoprire il numero totale dei nostri backlinks
  4. Scoprire i difetti dei backlinks dei nostri rivali.
  5. Quanto ci può costare un’attività di link building.

 Tools per Analisi Backlinks

Per fare le analisi dei backlinks hai bisogno di alcuni tools.

Ti avverto che i migliori sono a pagamento.

Quelli che mi sento di consigliarti sono:

  • Semrush – Probabilmente è lo strumento più utilizzato per la SEO.
  • Majestic – Altra suite SEO che ha una versione gratuita (basta registrarsi) e una a pagamento per usufruire di tutte le funzionalità.
  • Ahrefs – Tool che non ho mai usato ma ne ho sempre sentito parlare molto bene. Se lo volete provare potete sfruttare l ‘offerta di 7$ per 7 giorni.
  • Moz – Se si parla di SEO, Moz è senza dubbio un’autorità.
  • Woorank – Tool che fa un check SEO di tutti il sito. C’è anche la versione gratuita.
  • SeoZoom – Tool SEO dedicato per l’Italia

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